A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro
Nella parte nord della città si trova una villa che ospita attualmente gli uffici del Municipio 9: si tratta di Villa Hanau, che sorge più precisamente in quella frazione denominata Derganino, posta sul confine di Dergano con i Corpi Santi. Dergano fu poi annesso ad Affori nel 1868 e infine Affori fu aggregata a Milano nel 1923.
Il borgo di Dergano, che sarebbe divenuto in seguito un comune del Ducato di Milano, potrebbe derivare il proprio nome dall’etimo gallo-latino "dervulu(m)", da dervos ‘quercia’, che ne attesta l'antica origine: già poco dopo l’anno 1000, infatti, si ricorda la fondazione di una cappella dedicata a San Nicola, nei pressi di un antichissimo cimitero, nella località “Dergani”; la cappella (tale rimase fino alla fine del XIV secolo) fu poi modificata e ampliata nel 1450 e in seguito subì un nuovo ampliamento nel 1810, salvo essere infine demolita e ricostruita nel 1939 (edificio attuale).
Costruita nell’Ottocento dall'avvocato Hanau (che forse fu anche vicepresidente dell'Associazione generale di mutuo soccorso delle classi operaie) come residenza di campagna dell’omonima famiglia di industriali, la villa (detta anche Villa Elena) fu acquistata nel 1891 dal Comune di Milano, che la comprese nel perimetro del nuovo Ospedale Agostino Bassi (detto anche "degli Infettivi").
Infatti, ancora alla fine del 1700, a Milano gli appestati e i contagiosi venivano confinati alla Rotonda di via Besana e fu solo nel 1865 che, viste le epidemie che causavano gravi perdite in termini di vite umane, nacque la “Commissione municipale permanente di Sanità” per trovare soluzioni per la protezione dei cittadini durante le epidemie straordinarie.
Nel 1883 una grave epidemia di colera in Europa spinse il Comune di Milano ad acquistare nel 1884 la Vigna di Dergano, un terreno di 55mila metri quadrati, situato all’estremo nord del Comune di Milano al confine con il borgo di Dergano presso la Villa Hanau, per costruire il “Lazzaretto” per epidemie straordinarie.
Venne quindi approvato dalla Giunta Municipale di Milano nel 1886 il progetto di Giovanni Giachi per un Ospedale dei Contagiosi, intitolato al naturalista, botanico e pioniere della moderna batteriologia Agostino Bassi (che era deceduto 30 anni prima).
Dopo la gravissima epidemia di vaiolo del 1893, finalmente il 13 gennaio 1896 avvenne l'inaugurazione dell’Ospedale, e si dice che il primo ricoverato si chiamasse Giacinto Colombo, di soli 4 anni, affetto da difterite. In questo modo Milano aveva un luogo lontano dal centro città, in aperta campagna, per curare i malati di gravi malattie contagiose.
L’ospedale divenne noto anche come il Derganino, dal nome dell’area individuata per realizzarlo, e la sua storia si legò con il tempo ad alcuni fatti drammatici dell’epoca come il terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908, quando l’ospedale ne ospitò gli sfollati; o come quando, durante la prima Guerra Mondiale, qui furono ricoverati i reduci dal fronte affetti da tubercolosi, colera e meningite: in cinque anni furono accolti a Dergano 2506 militari delle diverse armi.
L'ospedale ospitava 6 grandi palazzine in stile Liberty, tuttora visibili, ciascuna isolata, autosufficiente e dedicata a una singola malattia: vaiolo, morbillo, difterite, scarlattina, tifo e l'ultima per i malati di malattie non riconosciute. Il complesso era dotato inoltre di edifici di servizio e di ciminiere collegate a forni di incenerimento ed essiccatoi; per spostarsi si utilizzava una ferrovia decauville, cioè a scartamento ridotto. I locali di Villa Hanau erano invece adibiti ad uffici della direzione; l’area era (ed è) completamente recintata da un muro alto, ma è visitabile.
È infatti possibile passeggiare in quest'area: tre viali alberati partono dai tre ingressi e ne strutturano la rete dei sentieri; inoltre un percorso diagonale mette in comunicazione l’area giochi con un piccolo anfiteatro con gradinate verdi, mentre sulla via Guerzoni un campo da calcio chiude l’area. Il parco è delimitato da edifici che in origine vi erano integrati: padiglioni e giardino erano infatti parte del complesso dell’ospedale. Oggi, questi edifici ospitano alcuni ambulatori, un punto ambulanza e un distaccamento della polizia locale, gli altri sono in disuso e in rovina. Il Parco è stato recentemente intitolato a Nicolò Savarino, l'agente di Polizia locale caduto nell'esercizio delle sue funzioni.
Lungo via Livigno e via Guerzoni è ancora visibile il vecchio muro in mattoni che circondava il complesso ospedaliero; in via Guerzoni, che costeggia il parco da ovest, si trova l’ottocentesca Villa Hanau.
L'edificio presenta una facciata tipicamente ottocentesca, preceduta da una scalinata di accesso curvilinea e dotata di eleganti balaustre ai lati; l'edificio è a due piani fuori terra, ma il corpo centrale presenta un terzo piano con facciata a vela e dotato di bifora centrale, che sovrasta l'unico balcone aggettante del palazzo, sito sopra l'ingresso; il palazzo vanta però anche due terrazzi che si aprono sui lati, con la stessa balaustra dell'ingresso, al di sotto dei quali si sviluppano due gradevoli portici.